sabato 28 giugno 2014

La mia piada calabro-romagnola con melanzane gratinate, fichi neri e 'nduja



Quando mia sorella ha deciso di andare a vivere in Romagna la reazione dei più non è stata delle migliori.: si è cominciato con "è troppo lontana...", per continuare con "ci vogliono quasi 10 ore di viaggio -mannaggia all'Italia che è così lunga -".... "e la nipotina quando la vediamo?!"..
Avere lontana una nipotina, che hai visto crescere prima giorno per giorno nella pancia della sua mamma e poi per più di un anno a pochi km da casa tua, non è stato facile all'inizio.
Poi io sono andata a vivere a Roma e la possibilità di vederci è diventata più concreta.
Oggi è a casa mia... ogni volta che deve scendere in Calabria si ferma da me!
Quindi questa piadina, dedicata alla mia gnometta, non può che subire una sorta di sincretismo culinario, l'unione prolifica di elementi che nella nostra cucina ci sono sempre stati e che riscopriamo, con una veste diversa, anche in quella degli altri.
I fichi li andavamo sempre a raccogliere in campagna: quelli a 'mulignana erano i miei preferiti. Pochi, visto che provenivano da una piccola pianta posta in un angolino del grande terreno che mio nonno aveva lasciato a mio padre, e da centellinare.
La 'nduja.
E le melanzane, che papà coltivava e che tagliavamo a striscioline sottili (per farle sott'olio) fino a far diventare le mani scure, che si travestono da gratinati, uno dei piatti romagnoli che mi ha conquistato da subito. Ho cercato la ricetta su Le ricette regionali italiane di Anna Gosetti della Salda ma non l'ho trovata e quindi mi sono ispirata a quella di mio cognato, romagnolo doc.
Un prolifico incontro di sapori.

Ingredienti:
Per 3 piadine (la dose di Tiziana è dimezzata):

  • 250 g di farina 00 (preferibilmente classica blu gran mugnaio del molino Spadoni)
  • 65 g di acqua
  • 65 g di latte parzialmente scremato fresco
  • 50 g di strutto
  • 7 g di lievito per torte salate Pizzaiolo
  • 5 g di sale fine
  • 1 pizzico di bicarbonato di sodio
Ripieno:
  • 2 melanzane lunghe (ca. 370g)
  • 6 cucchiai di 'nduja di Spilinga IGP (la quantità dipende dalla tolleranza al piccante ;))
  • 5 fichi neri medi
  • 2 spicchi d'aglio piccoli
  • prezzemolo
  • 50g di pangrattatto
  • 25g di olio evo
  • sale qb
Tempo di preparazione
1h per stesura e cottura + 48h per il riposo dell'impasto

Procedimento
Due giorni prima: prepariamo la piadina. Mettiamo la farina a fontana sulla spianatoia e sistemiamo al centro lo strutto, fatto ammorbidire per circa mezz'ora, il lievito, il bicarbonato e il sale. Cominciamo ad impastare aggiundendo, man mano, l'acqua e il latte leggermente intiepiditi. Lavoriamo l'impasto fino a quando non risulterà liscio e omogeneo. Sistemiamo l'impasto in una ciotola, copriamo con pellicola e facciamolo riposare per 48 ore ad una temperatura massima di 20°. Se la temperatura è superiore, facciamo riposare in frigo.
Un'ora prima. Accendiamo il forno (ventilato sopra e sotto) a 180°. Laviamo le melanzane ed eliminiamo il picciolo. Tagliamole nel senso della lunghezza in tre parti e cuociamole per ca. 2-3 minuti per lato su una padella antiaderente (io una di quelle con rivestimento in pietra). Tritiamo l'aglio (al quale avremo tolto l'anima) e il prezzemolo (in totale dovrà riempire un cucchiaino) e mischiamolo al pangrattato e all'olio. Saliamo a gusto. Distribuiamo il composto sulle melanzane e inforniamo per 15 minuti.
Prepariamo la piadina. Ricaviamo dall'impasto tre palline e stendiamole fino ad ottenere una piadina di circa 20cm di diametro e 1/2 cm di spessore.
Per la cottura sarebbe necessario il testo o l'apposita teglia di terracotta; in alternativa io ho utilizzato una padella antiaderente (di quelle con rivestimento in pietra). Regoliamo la fiamma in modo che la piadina non cuocia troppo rapidamente, rimanendo cruda all'interno. Man mano che sono cotte, sistemiamole una sull'altra per mantenerle calde.
E poi... Distribuiamo un paio di cucchiai di 'nduja su metà piadina, sistemiamo due fette di melanzane e ca. 1 fico e mezzo. Chiudiamo. Ripetiamo il procedimento per le altre due piadine e...

Buon Appetito!

Con questa ricetta partecipo all'MTC di Giugno

2 commenti:

  1. la 'nduja.....buona! quando mio cognato scende in Calabria d'estate ne compra sempre un po' da riportare a casa.....bisogna essere forti moooolto forti...lui è molto più forte di me ma io non demordo ... mai! quest'anno quando torna gli propongo la tua piadina.....morirò ma la voglio provare

    RispondiElimina
  2. Un gran bel ponte devo dire!! la prima cosa che ho pensato è che la dolcezza sublime dei fichi deve stare divinamente con la piaccante e saporitissima 'nduja che purtroppo ho assaggiato una sola volta!! Un gioco di gusti che si compensano meravigliosamente, ottima proposta!!!

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

SLIDE1