Paese con una cultura millenaria, crocevia di popoli e genti sopravvissute ad una violenza inaudita, terra indigena da rivendicare, terra di nessuno e di tutti… ecco cos’è il Messico.
La fusione delle due culture, quella spagnola e quella precolombiana, incontratesi ormai 5 secoli fa, si respira nelle vie di tutto il Paese, non solo nei piccoli villaggi di agricoltori e pastori, ma anche nelle chiese e nelle Cattedrali di
Città del Messico dove le antiche divinità sono diventate un tutt’uno con i
santi cristiani.
Maya, Aztechi (popolazioni precolombiane rispettivamente del sud e del nord del Messico) e le loro storie rivivono nei riti e nelle cerimonie che tuttora si celebrano in tutto il Paese: il Culto dei Morti è una tra le più importanti.
Il giorno dei morti (Día de los Muertos) i messicani si recano nei cimiteri, non
per portare fiori o per pregare, ma per donare cibo e bevande e “parlare” con i
propri morti; li trovi seduti sulle lapidi a chiacchierare e a bere e mangiare.
Le costruzioni dei cimiteri sono colorate e non si percepisce la tristezza per
la perdita subita ma la gioia di poter stare ancora con i propri cari.
In tutto il Paese, perfino nel Palazzo del Governo di Città del Messico, è
possibile ritrovare piccoli altari colorati dedicati ai propri morti, adornati
da frutta, dolci, bibite, “papel picados” (fogli di carta decorati a mano) e
foto dei propri cari.
Ma il cibo che è maggiormente presente è il Pan de Muerto: questo dolce, della
consistenza di una brioche ma un po’ più secco, viene realizzato in tutto il
Messico e le forme più ricorrenti sono quelle che ricordano i teschi e le ossa.
Differenti sono le ricette e le tecniche di preparazione (ed è normale
considerata la vastità del territorio messicano), ma, tra tutte quelle provate,
questa è quella che, con il suo sapore e profumo, mi ricorda i miei giorni
passati lì.
Ingredienti per 2 pan de muerto:
- 60g di latte
- 60g di acqua
- 65g di burro
- 400g di farina 00
- 50g di zucchero
- 12g di lievito di birra fresco
- 2 uova (160g circa senza guscio)
- 2g di sale
- 1g di semi di anice
Per
la glassa:
- 30g di burro
- zucchero
Procedimento
Prepariamo l'impasto. Sciogliamo
in una casseruola il burro con l’acqua ed il latte e portiamolo quasi a bollore.
In
una ciotola mettiamo lo zucchero con 100 g di farina, il lievito sbriciolato e i
semi di anice, aggiungiamo il latte, l’acqua e il burro e mescoliamo. Incorporiamo
le uova sbattute con il sale, facciamo assorbire completamente e aggiungiamo tutta
la farina poco per volta.
Impastiamo
per almeno 15 minuti o almeno fino a quando non avremo ottenuto una palla
liscia e asciutta.
Facciamo
lievitare in un contenitore, in un luogo caldo, fino al raddoppio del volume.
Formiamo e cuociamo i pan de muerto. Sgonfiamo
l’impasto con le nocche delle mani e dividiamolo in due parti uguali: togliamone
1/5 da ognuna di esse e mettiamolo da parte.
Otteniamo
dai due impasti grandi due panetti tondi e da quelli piccoli due palline e otto
bastoncini di circa 10cm. Premendo con le dita, come per dividere in tre parti
il bastoncino, formiamo delle nocche.
Sistemiamo
i pan de muerto sulla placca leggermente imburrata oppure su un tappetino di silicone (io ho usato Op-Op della Pavoni ricoperto di cartaforno e leggermente imburrato) e lasciamo riposare per
circa 1h.
Cuocete
in forno caldo, statico, a 180° per 35 minuti, dopodiché spennellate con il
burro sciolto e spolverate di zucchero. Infornate nuovamente per 15 minuti. Lasciamo intiepidire prima di mangiare.
Buon appetito e... ¡Qué viva México!
stupende queste tradizioni. Anche nella mia regione si festeggiano i morti (Sicilia).
RispondiEliminaAntonio, anonimo siculo