È sempre stato un uomo forte. O almeno questa è l'impressione che ha sempre dato.
Solo noi potevamo vedere le sue debolezze. Uomo d'acciaio con un cuore fragile.
Il mio papà.
Cresciuto con la guerra, la dispensa doveva essere sempre piena e quando
si compravano i dolci, la domenica, il Babà era per lui.
Lui lo preferiva semplice, senza crema o panna... adesso per salute non lo può più mangiare, per questo l'ho voluto dedicare a lui. Per l'MTC di maggio (grazie Antonietta) l'ho abbinato alle cose che ama di più. Una crema al cioccolato e peperoncino, come frutta i suoi amati kiwi e una bagna semplice, per lui che non ha mai amato i liquori, allo Xabentún, liquore messicano all'anice.
Ingredienti:
Per 10 baba monoporzione (la ricetta di Antonietta con lievito madre):
- 280 g di farina bio tipo 0 Manitoba
- 3 uova cat a grandi
- 100g di burro
- 90 g di latte
- 25 g di zucchero
- 50 g di lievito madre rinfrescato
- 10 g di lievito di birra
- ½ cucchiaino di sale
- 1l di acqua
- 400g di zucchero
- 500 ml di latte
- 4 tuorli
- 4 cucchiai colmi di zucchero
- 4 cucchiai rasi di farina
- 60 g di burro
- 160g di cioccolato fondente
- una quantità minimaaaaa di peperoncino Seven Pod
- Xabentún o liquore all'anice q.b.
- 2 kiwi
Tempo di preparazione:
9h circa
Procedimento (riporto le parole di Antonietta)... consiglio di andare a leggere tutto il suo posto e vedere il passo passo della lavorazione:
Primo impasto
Versare in
una ciotola 120 g di farina, fare la fontana, aggiungere 1 uovo, il lievito
madre, lo zucchero e 30 g di latte tiepido. Impastare, coprire con un telo
umido e attendere il raddoppio.
Secondo impasto
Versare in un'altra
ciotola la restante farina (160 g), aggiungere il primo impasto e 1 uovo,
sciogliere bene e amalgamare, poi incorporare il secondo uovo, Impastare energicamente per 10 minuti, battendo contro
i bordi della ciotola e aggiungendo man mano del latte a cucchiaiate. Sciogliere il burro a bagnomaria o in un microonde e
versarlo a filo sull’impasto, incorporandolo lentamente. Per ultimo, in una
tazzina “impastare” il lievito di birra con il sale finché diventa una
cremina liquefatta e aggiungere anche
questa alla massa. Una volta incorporati tutti gli ingredienti, ribaltare l’impasto su un
piano da lavoro e iniziare a lavorare energicamente piegandolo e sbattendolo
più volte per 15/20 minuti. Qui bisogna avere tenacia e resistenza perché questa
è quella fase in cui è possibile ottenere un babà spugnoso e morbido, capace di
assorbire e trattenere la bagna.
Quando
inizierà a staccarsi dalle mani e piegandolo manterrà una forma tondeggiante,
senza collassare e vedremo l’accennarsi di bolle d’aria il nostro impasto è
pronto.
Ricavarne 10
palline (io 7 per stampi a cono e 3 minisavarin) e sistemarle negli stampini monoporzione precedentemente imburrati.
Ogni pallina deve arrivare a metà altezza dello stampino. Sistemarli in una
teglia e lasciar lievitare in forno spento con luce accesa fino a quando triplicano di volume, fuoriuscendo dal
bordo superiore formando una calottina di circa 2 cm.
Preriscaldare
il forno a 200°, infornare, abbassare a 180° e cuocere per 20 minuti. A metà
cottura coprire con un foglio di alluminio.
A cottura
ultimata lasciar intiepidire per 10 minuti, staccarli delicatamente dagli
stampini (basta reggere lo stampino con una mano e con l’altra tirare e
contemporaneamente roteare leggermente la calottina) e adagiarli in una ciotola
larga.
Per la bagna (ricetta di Antonietta con qualche variazione)
Versare
l’acqua in una pentola, aggiungere lo zucchero e lasciar sobbollire per 10 minuti.
Spegnere,
lasciar intiepidire e versare
sul babà ancora tiepido. Ogni 15/20 minuti, aiutandosi con un mestolino,
raccogliere lo sciroppo sul fondo del babà e irrorarlo di nuovo. Continuare
così finché non si presenta ben inzuppato e tratterrà lo sciroppo più a lungo,
cedendolo sempre più lentamente. Adagiarlo su un piatto da portata, facendolo
scivolare con molta attenzione.
Per i babà monoporzione
il bagno sarà simile; dopo aver versato
lo sciroppo sopra, rigirarli dentro di esso ogni 10/15 minuti e comunque finché
al tatto non abbiano la consistenza di una spugna inzuppata. Scolarli dallo
sciroppo e adagiarli su un piatto da portata.
Per la crema (ricetta di Antonietta con qualche variazione)
Scaldare il
latte e spegnere quando accenna a bollire.
Mettere a
scaldare la pentola con l’acqua che servirà da bagnomaria per cuocere la crema.
Nella
pentola dove invece cuoceremo la crema mettere i tuorli, lo zucchero e la
farina setacciata; con una frusta amalgamarli energicamente e incorporare il
latte versato a filo, continuando a mescolare. Passare nel bagnomaria a fuoco
dolcissimo.
Scolare dal
piatto lo sciroppo che sarà colato dal babà. Irrorarlo con il liquore a proprio
piacimento, decorarlo con la crema al cioccolato e con i kiwi tagliati a fettine.
E Buon Appetito!!
Con questa ricetta partecipo all'MTC di Maggio
che bella la dedica! ^_^
RispondiEliminaBello ma sicuramente buona la tua versione!
Anche mio padre non beveva alcolici ma il liquore all' anice non mancava msi,il peperoncino lo metteva su tutto e il babá era l" unico dolce che msngiava e per tutti questi motivi mi sono un po commossa a leggere il tuo post.
RispondiEliminaSapori forti e caratterizzati tutti da una marcata identità, che seppure messi insieme, riescono a distinguersi una volta accolti dal palato. .
Insolito e originale, accompagnato dalla tua fantasia e dal tuo amore verso una delle persone più importanti della tua vita.
Complimenti
Anche per il mio papà, cresciuto come il tuo durante la guerra - anzi nato all'inizio della guerra - la dispensa deve essere piena perchè "dà sicurezza" (dice lui) e il babà, liscio, ma ben bagnato di liquore è uno dei suo dolci preferiti.
RispondiEliminaClaudette
Sembra una dedica a mio suocero napoletano che ho conosciuto a cui i babà piacevano da matti. Grazie preso nota e buon we.
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