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La
mia notte mi strema. Sa bene che mi manchi e tutta la sua oscurità non
basta a nascondere quest’evidenza che brilla come una lama nel buio, la
mia notte vorrebbe avere ali per volare fino a te, avvolgerti nel sonno e
ricondurti a me. Nel sonno mi sentiresti vicina e senza risvegliarti le
tue braccia mi stringerebbero. La mia notte non porta consiglio. La mia
notte pensa a te, come un sogno a occhi aperti. La mia notte si
intristisce e si perde. La mia notte accentua la mia solitudine, tutte
le solitudini. Il suo silenzio ascolta solo le mie voci interiori. La
mia notte è lunga, lunga, lunga. La mia notte avrebbe paura che il
giorno non appaia più ma allo stesso tempo la mia notte teme la sua
apparizione, perché il giorno è un giorno artificiale in cui ogni ora
vale il doppio e senza di te non è più veramente vissuta. La mia notte
si chiede se il mio giorno somiglia alla mia notte. Cosa che
spiegherebbe la mia notte, perché tempo anche il giorno.
La mia notte ha voglia di vestirmi e di spingermi fuori per andare a
cercare il mio uomo. Ma la mia notte sa che ciò che chiamano follia, da
ogni ordine, semina-disordine, è proibito. La mia notte si chiede cosa
non sia proibito. Non è proibito fare corpo con lei, questo, lo sa, ma
si irrita nel vedere una carne fare corpo con lei sul filo della
disperazione. Una carne non è fatta per sposare il nulla. La mia notte
ti ama fin nel suo intimo, e risuona anche del mio. La mia notte si
nutre di echi immaginari. Essa, può farlo. Io, fallisco. La mia notte mi
osserva. Il suo sguardo è liscio e si insinua in ogni cosa. La mia
notte vorrebbe che tu fossi qui per insinuarsi anche dentro di te con
tenerezza. La mia notte ti aspetta....
(Lettera di Frida Kahlo a Diego
Rivera)
Buon S. Valentino a tutti!
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