Appena ho visto la ricetta del mese di gennaio dell'MTC, quella scelta dalla Vitto, ho pensato ad una sola cosa.
Forse finirò fuori concorso perchè ho utilizzato questa minestra per altre due ricette dell'MTC, i canederli e il pollo ripieno, ma ho deciso di pubblicarla lo stesso perchè pensavo meritasse un posto tutto suo.
Questa per me è "LA ZUPPA".
Mio padre è nato nel 1940. Tempi difficili, tempi di guerra. Mi raccontava che in campagna le cose erano state un po' più semplici solo perchè la gente, con il duro lavoro e tanto sacrificio, riusciva a gestire la fame con i prodotti della terra. L'osso di prosciutto, in tempi più recenti sostituito dal gambetto, dava sapore ad un misto di verdure, quelle di cui si disponeva (cicoria, scarola, bieta), e veniva quindi utilizzato per rendere un po' più gustoso un piatto povero. Il tutto veniva completato con il
pane duro, che bagnato nella minestra poteva essere così consumato.
Poche parole per un piatto che per me ha un grande significato.
Un grazie alla Vitto della Cucina Piccolina per aver scelto Minestroni e Zuppe e per avermi dato la possibilità di dare il posto che merita a questo piatto.
Ingredienti per 3 persone:
350g circa di gambetto di prosciutto crudo, già pulito
350g di verdure (scarola, cicoria, bieta) - io in questa versione "bietina" dell'orto della quasi-suocera
1 patata grande
1 carota grande pelata e tagliata in tre parti
3 cipolle piccole
acqua di cottura della verdura
250g di fagioli borlotti cotti e scolati dell'acqua di cottura
pane secco (in alternativa pane tostato)
olio extravergine di oliva
Tempo di preparazione
3h circa
Procedimento
Sgrassiamo il prosciutto. Puliamo il prosciutto, eliminando il grasso in eccesso, e mettiamolo in una pentola con acqua fredda. Facciamolo bollire per circa 10 minuti. Eliminiamo l'acqua di cottura e ripetiamo l'operazione un'altra volta, questa volta con acqua calda. Scoliamo il prosciutto e mettiamolo da parte.
Prepariamo le verdure. Portiamo a ebollizione circa 2,5l di acqua e cuociamo la bieta (o scarola, o cicoria) per circa 10 minuti. Nel frattempo peliamo patate e carote (quest'ultima da tagliare in tre parti) e puliamo le cipolle. Scoliamo la verdura con una schiumaiola e conserviamo l'acqua di cottura.
Prepariamo il mangone. Mettiamo in una pentola la verdura, il prosciutto, i fagioli, la patata, la carota e le cipolle. Copriamo completamente con l'acqua di cottura della verdura e facciamo cuocere a fuoco medio e lento per circa 1h e mezza/2 ore. Mescoliamo di tanto in tanto, facendo attenzione a non rompere la patata. Aggiungiamo acqua di cottura della verdura quando è necessario. Appena pronto dividiamo il prosciutto in 3 pezzi, staccandolo senza utlizzare il coltello, ma aiutandoci con una forchetta e il mestolo di legno. Facciamo lo stesso con la patata o quel che ne è rimasto :D. La minestra sarà pronta quando i fagioli saranno completamente sfatti e il prosciutto si sfilaccerà senza problemi.
Serviamo. Sistemiamo nel piatto la minestra, un pezzo di prosciutto, un pezzo di patata, uno di carota e il pane secco. Serviamo calda e...
Buon Appetito!
Con questa ricetta partecipo all'MTChallenge di Gennaio
Attention pleaseeee!!!
- Nel solito libro di cucina calabrese, quello di Teresa Gravina Canadè, viene preparata con verdure miste di stagione (scarole, cicoria, cavolo cappuccio, patate, ecc), carne di maiale conservata in salamoia con sale e pepe rosso, un osso di prosciutto, una cotenna e una scorza ben pulita di pecorino.
- Avevo in testa altre due ricette (una delle quali avrei voluto proporre per il tema del mese... anche lì sono arrivata in ritardo) ma i 116 compiti in classe da correggere (e altri 21 arriveranno mercoledì) e le medie da calcolare per la chiusura quadrimestre non mi hanno lasciato molto tempo per cucinare. Magari le propongo fuori gara...
116 compiti da correggere son roba da MTC :)
RispondiEliminala Regione calabria dovrebbe farti un monumento: sono anni che ci porti ad esplorare la gastronomia della tua terra, riportando alla luce ricette meno note e meno stereotipate...oltre la 'nduja c'è di più, insomma. E quel molto di più ha anhe la voce di un popolo che ha tribolato e sofferto e ha saputo elaborare ricette che, come questa, sono il connubio più felice e commovente fra le ristrettezze e l'ingegno. Sei in concorso-e te la giochi pure... bravissima!
Buona da provare!
RispondiEliminaahahaha davvero, io ne ho studiate 227! e per le ultime rifaccio il giro a commentare! Questa zuppa è splendida! Da noi non usa assolutamente mettere il prosciutto nelle zuppe, era una cosa "foresta" straniera!
RispondiEliminaMi piaccionio queste ricette che fanno parte di un bagaglio storico e culturale di un intero paese, o zona. Raccontano la storia!