sabato 25 ottobre 2014

La sagna chjna ovvero la lasagna di don Ciccio



«Veniva da uno dei più antichi paesi del litorale tirrenico. Poche case che si affacciavano sul mare e in alto il centro storico, dove la vita era più intensa. Vi si accedeva dalla Marina: lunghe curve a gomito, un vecchio asfalto rattoppato a chiazze scure. Poi le case, arroccate sulla roccia, digradanti verso il mare. Scalinate tortuose, stretti vicoli all'ombra che correvano ad affacciarsi su minuscole balconate assolate, da cui il paese dominava le dolci colline intorno e le case sulla riviera.
[...] In paese tutti lo conoscevano. I suoi 27 anni, la sua indole cordiale e allegra, la sua spensieratezza  sconsiderata, non riuscivano a celarsi sotto gli enormi baffi neri del giovane viso affilato e olivastro, sotto l'immancabile cravatta dell'impiegato comunale.
Gli incontri, le lunghe corse dal paese alla marina... sogni, promesse, illusioni, che il sol calante, al tramonto, conservava in mare, pronti a essere vissuti di nuovo, al mattino, al suono della campana dai rintocchi di festa paesana.
E alla sera la passeggiata, che dalle vecchie case dei pescatori, finiva, camminando a ridosso della spiaggia, davanti al vecchio bar di periferia.
Signorine dalla carnagione scura, folte sopracciglia, occhi neri e profondi, portamento fiero di chi difende una dignità antica.
Madri sospettose e guardinghe.
E lui [...] con un buffo e cavalleresco inchino: "Signorina... posso sperare?"».
Con queste parole mia zia descrive mio nonno nel libro che racconta la sua vita... un libro denso di ricordi, emozioni che mi fa ridere e commuovere allo stesso tempo.
Avevo già parlato di lui.
Il vuoto lasciato, ormai 21 anni fa, ancora si sente ma credo sia l'unica persona che ho perso che mi fa ancora sorridere. Quando penso a lui e racconto alla dolce metà com'era, un misto di gioia e amarezza segna il mio volto.
Nonno era un grande! Non c'è altro modo di definirlo...
Lui abituato a godersi la vita, per lavoro si era ritrovato in un paesino della campagna calabrese  e proprio lì, dove non avrebbe mai pensato di rimanere («N'annu non è nu' malannu»...), aveva conosciuto mia nonna, una ragazza che alla fine era riuscito a sposare e tenere al suo fianco per più di 50 anni. 
Lui era l'artista di casa, il cuoco, un papà amorevole, un nonno meraviglioso. E ricordo ancora chiaramente la sensazione ancora punzecchiante di barba vecchia di qualche giorno sulle mie labbra. Ma era un nonno speciale anche perché era lui che cucinava. 
Una delle ricette che popolavano la tavola domenicale (e sempre il pranzo di Pasqua) era la lasagna. Era una tipica lasagna alla calabrese e, quando arrivavamo a casa sua con un po' di anticipo, cercavamo sempre di rubare le polpettine. A volte le doveva nascondere perchè altrimenti, al momento della "composizione", non ce ne sarebbero state.
La sfoglia stesa a mano e dopo la cottura separata, sempre a mano (bollente... nonno se avessi saputo della ciotola di acqua fredda...), ci faceva piano piano assaporare il piatto che si stava preparando.
La sua lasagna, ho scoperto solo in questi giorni, che era la tipica sagna chjna o pasta imbottita, presente nel volume Una calabrese in cucina di Teresa Gravina Canadè. Era sempre stata li e io non l'avevo mai voluta provare, ancorata forse ad un ricordo e ad un sapore chiuso nella memoria e nel cuore. 
Quando Sabrina ha scelto la lasagna è stato il promo piatto a cui ho pensato.. La composizione, la ricerca degli ingredienti, la memoria ricomposta hanno fatto sì che fosse l'ultimo pubblicato.
Ho chiamato tutti.
Ho cominciato con mamma: "ricordati che la sua sfoglia non era sottilissima"...
Figurati, nessun rischio che mi venga sottilissima ;). 
Poi mia sorella: "non dimenticare le polpettine... Ricordi che le mangiavamo sempre..."
Poi mio fratello: "ah, la mitica lasagna di nonno... Non scordare le uova sode e tanta besciamella".
Nei giorni, quindi, un pezzettino alla volta, ho ricomposto la ricetta e sono andata alla ricerca degli ingredienti: carne di capra per il sugo, salsiccia rossa calabrese, caciocavallo silano. Non volevo lasciare niente al caso... Ma vivere in una grande città, lontano dalla Calabria, non mi ha reso il lavoro facile.
Niente carne di capra! Cominciamo bene.
"Signora, quella la trova in montagna.. La può sostituire con il castrato ma non c'è perché si trova in inverno.." Che me lo hai detto a fare?!
"Senta, può usare l'agnello." Proviamo.
Le polpettine? Mentre cercavo di capire come poter riprodurre la sua creatura mi sono ritrovata a mangiarle tutte appena fritte ed ho capito perchè lui le nascondeva ;). Le ho dovute rifare.
Per il resto tutto bene.
Ok, si può cominciare. Il sugo può essere preparato anche il giorno prima (nel mio caso sabato) e conservato in frigo e la lasagna di domenica mattina...


Ingredienti per 6 porzioni (teglia rettangolare di 32cmx24cm):
Per la sfoglia (questa volta ho usato le farine giuste ma ho ovviato alla mancanza di spinaci con un cucchiaio di acqua):
  • 200g di farina 0
  • 100g di semola di grano duro
  • 3 uova
  • 1 cucchiaio d'acqua
Per il sugo 
  • 325g di agnello
  • 40g di cipolla
  • 100g di vino bianco
  • 900g di passata di pomodoro fatta in casa (leggermente più acquosa di quella comprata)
  • 100g di acqua
  • 40g di olio evo
  • Rosmarino, olio e sale per la marinatura
Per la besciamella (dosi di Sabrina)
  • 1 litro di latte
  • 80g di burro
  • 100 g di farina
  • sale
  • noce moscata
Per le polpettine
  • 250g di carne di vitello macinata
  • 50g di pane vecchio fatto rinvenire nell'acqua calda
  • sale
  • olio evo per friggere
Per la composizione
  • 150g di parmigiano reggiano grattugiato
  • 250g di salsiccia rossa calabrese curata
  • 200g di provolone
  • 4 uova sode
Tempo di preparazione
Almeno una mattinata ;) 

Preparazione
La sera prima. Sistemiamo l'agnello in una ciotola con 2-3 cucchiai d'olio, un po' di sale e qualche rametto di rosmarino. Copriamo con pellicola o con coperchio e facciamo riposare in frigo tutta la notte.

La mattina dopo. 
Prepariamo il sugo di carne. Eliminiamo eventuali rametti di rosmarino dall'agnello e facciamolo rosolare nell'olio evo per qualche minuto; aggiungiamo la cipolla e facciamola imbiondire. Sfumiamo con il vino bianco e facciamolo evaporare. Aggiungiamo il sugo, l'acqua, saliamo leggermente e facciamo cuocere, con un coperchio leggermente aperto, per circa 2h e 1/2. 

Prepariamo le polpettine. Mettiamo il pane secco in ammollo nel'acqua tiepida, meglio ancora se è latte, e facciamolo riposare per ca. 10 minuti. Strizziamolo, aggiungiamolo alla carne, saliamo e amalgamiamo gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo. 
Formiamo tante polpettine grandi come una nocciolina e friggiamole in olio evo. Mettiamole ad asciugare su carta assorbente.

Prepariamo la sfoglia. Mettiamo le farine a fontana sulla spianatoia, sistemiamo al centro le uova e il cucchiaio d'acqua. Impastiamo energicamente fino a che non otteniamo un impasto liscio ed omogeneo. Copriamo a campana e facciamo riposare per almeno mezz'ora. Tiriamo la sfoglia con il matterello più sottile possibile. Avendo una spianatoia molto piccola io ho diviso l'impasto in due parte...È tornato molto utile. 
Otteniamo dalle sfoglie tanti rettangoli e lasciamola asciugare. 




Prepariamo la besciamella. Facciamo sciogliere il burro a fuoco dolce, aggiungiamo la farina e, fuori dal fuoco, mescoliamo con una frusta. Aggiungiamo il latte caldo e rimettiamo sul fuoco. Saliamo leggermente e aggiungiamo circa un cucchiaino di noce moscata. 

Cuociamo la sfoglia. Cuociamo  la sfoglia in abbondante acqua salata fino a quando non risale. Scoliamola con una schiumarola, facciamola raffreddare nell'acqua fredda e poi nello scolapasta.

Prepariamo le uova e gli altri ingredienti. Mettiamo a cuocere le uova in un pentolino con acqua fredda e spegniamole dopo 8 minuti dal bollore. Riempiamo il pentolino di acqua fredda e lasciamole raffreddare. Tagliamo a fettine sottili la salsiccia e il provolone.
Quando sono un po' più fredde sbucciamo le uova e tagliamole a spicchietti. 

Componiamo la lasagna. Adesso con tanta pazienza componiamo la lasagna. Mettiamo un mestolo di sugo sul fondo e componiamo la lasagna alternando strati di sfoglia, sugo, besciamella, polpettine, salsiccia, uova sode, parmigiano e caciocavallo. Proseguire fino a quando non finiscono gli ingrediente. Chiudiamo con sfoglia, sugo, besciamella, polpettine, caciocavallo e parmigiano. 

3,339kg di bontà :)
Cuociamo e serviamo. Cuociamo in forno ventilato a 180 per 20 minuti. Far raffreddare per almeno 10 minuti. Mangiamola bella calda... È buonissima! 
Buon Appetito!


Con questa ricetta partecipo all'MTC di Ottobre

Attention pleaseee!!!
  • La ricette delle sagne chine (lasagne imbottite) è riportata anche da Anna Gosetti della Salda nel suo Le ricette regionali italiane: la sua versione prevede una sfoglia di sola farina di grano duro, sugo di carne, polpettine, mozzarella, bracioline di maiale private dell'osso, uova sode, piselli, funghi e carciofi. E' una versione che non ho mai mangiato o visto nella mia parte di Calabria.
  • La versione di Teresa Gravina Canadè non prevede la besciamella. Credo che sia un'aggiunta creativa del mio nonnino.
  • Strana omonimia: in Puglia la sagna è una specie di tagliatella arrotolata su se stessa,
    Immagine presa qui
simile ai fusilli che si impastano in alcune zone della Calabria.

lunedì 13 ottobre 2014

Lasagnette di sfoglia ai porcini con vellutata al tartufo, brie e crema di pioppini per l'MTC


1/2kg di farina per sfoglia Mulino Rossetto, 1/2kg di farina di ceci, 1kg di farina di farro bianco, 1/2 kg di farina di kamut, 1kg di Petra 1, 1kg di Petra 3, 1kg di farina Garofalo 350w, 1/2kg di farina di grano saraceno, 1kg di farina 00, 1/2kg di farina integrale di farro bio...
E potrei continuare ancora per un bel po', elencando tutte le farine presenti nei vari armadietti di casa. Tutte tranne la 0 e la semola di grano duro appena finite per impastocchiare un po' nei giorni scorsi. Per fare la sfoglia di Sabrina servono proprio quelle... 
Unico possibile sostituto 1kg di Premium pasta della Spadoni ma... no. Bisogna seguire le sue dosi!
Ok. Esco, vado a fare la spesa e mi porto anche due braccia in più per poter salire a casa (due piani senza ascensore... sob!) tutto quello che voglio prendere. Compro l'impossibile, nell'attesa di fare chiarezza sulla salsa, vellutata o besciamella, sfoglia e compro anche le farine. Peccato che nell'euforia generale sbaglio e ricompro una 00.
Arghhhhhhh!!!! Disastro.... :( ma che testa!!
Vabbè... il supermercato chiude ed io voglio impastare!
Ricordo il discorso di Ale... non può essere una farina debole! E allora provo con una farina di forza... magari finirò fuori concorso ma la sfoglia era uno spettacolo!!!
Non credo di essere riuscita a farla proprio sottilissima ma le poche forze e le ridotte dimensioni della mia tavola di legno non mi hanno permesso diversamente :(. La prossima volta andrà meglio ;)


I porcini sono quelli essiccati da me (ma visto che sono una sciagurata non trovo la foto del processo di essiccazione :() e il tartufo quello delle montagne delle dolce metà :).

Ingredienti per 5 pirottini:
Per la sfoglia:
  • 200g di farina 00 Garofalo w260
  • 100g di semola di grano duro Spadoni
  • 3 uova (150g)
  • 40g di porcini "rinvenuti" (ottenuti con 20g di porcini secchi fatti rinvenire in 200g di acqua bollente)
Per la crema di pioppini:
  • 250g di pioppini (ca. 200g al netto dello scarto)
  • 30g di olio evo (per la cottura) + 40g (per la crema)
  • 2 spicchi d'aglio
  • sale qb
Per la vellutata al tartufo:
  • 100g di acqua dei funghi porcini filtrata
  • 100g di acqua
  • 20g di burro
  • 20g di farina 00
  • 1/2 tarfufo nero
Per la composizione finale:
  • ca. 100g di brie
  • burro
Strumenti e accessori:
  • spianatoia
  • mattarello
  • frullatore o minipimer
  • padella
  • pentolino
  • frusta
  • ciotola con acqua fredda
  • scolapasta
  • 5 pirottini da muffin (io quelli della Cuki)
 Tempo di preparazione
 tanto tanto.... ;)... scherzo! 2h ca.

Preparazione
Prepariamo la sfoglia. Mettiamo a bagno i funghi porcini in 200g di acqua bollente e facciamoli ammorbidire per ca. 10 minuti. trascorso questo tempo, strizziamoli e frulliamoli in modo da ottenere un composto omogeneo. 
Mettiamo le farine a fontana sulla spianatoia, sistemiamo al centro le uova e i porcini tritati. Impastiamo energicamente fino a che non otteniamo un impasto liscio ed omogeneo. Copriamo a campana e facciamo riposare per almeno mezz'ora.
Prepariamo la crema di pioppini. Puliamo i funghi, facciamo rosolare l'aglio con 30g di olio evo e dopo aggiungiamo i pioppini in padella. Saliamo e facciamo cuocere per ca. 15 minuti, mescolando di tanto in tanto. Aggiustiamo di sale se necessario. Facciamo raffreddare. Frulliamo i funghi con il restante olio e mettiamo da parte.
Tiriamo la sfoglia. Diciamo che questa è stata la parte più complicata, almeno per me. Ci vuole una forza e una tecnica!!! Cmq per essere la prima volta non mi posso lamentare. Rimando al post di Sabrina per la spiegazione.
Otteniamo 5 quadrati 18cmx18cm e 3 dischetti del diametro della base del pirottino. Cuociamo  la sfoglia in abbondante acqua salata per 4 minuti (le indicazioni di Sabrina erano diverse per la cottura, ma la mia sfoglia era un po' spessa). Scoliamola con una schiumarola, facciamola raffreddare nell'acqua fredda e poi nello scolapasta.
Prepariamo la vellutata. Facciamo sciogliere in un pentolino il burro, aggiungiamo la farina e facciamo amalgamare aiutandoci con una frusta. Aggiungiamo i 100g di acqua dei porcini e i 100g di acqua e facciamo addensare su fuoco medio-basso. Saliamo. Spegniamo e grattugiamo il tartufo nella vellutata, tenendone un po' da parte per decorare le lasagnette.
Componiamo le lasagnette. Tagliamo il brie in rettangolini 2cmx1cm (1cm di spessore). Imburriamo leggermente i pirottini e mettiamo sul fondo un cucchiaino di vellutata. Sistemiamo il quadrato di sfoglia alla base e mettiamo sul fondo un cucchiaino (bello pieno) di vellutata, uno di crema di pioppini e 3 quadratini di brie; copriamo con un dischetto di pasta e ripetiamo la sequenza (un cucchiaino (bello pieno) di vellutata, uno di crema di pioppini e 3 quadratini di brie) fino a che i dischetti di pasta non sono terminati (3 per lasagnetta). Copriamo l'ultimo dischetto di pasta con un cucchiaino (bello pieno) di vellutata, uno di crema di pioppini e 3 quadratini di brie e richiudiamo gli angoli del quadrato sul ripieno. Copriamo con un cucchiaino di vellutata e qualche pezzetino di brie.
Ripetiamo la stessa procedura per le altre 4 lasagnette. Teniamo da parte 4 cucchiai di vellutata.
Cuociamo e serviamo le lasagnette. Cuociamo in forno ventilato a 180° per 15 minuti. Visto che la mia lasagna era un po' più doppietta (l'ho detto che la mia lasagna era un po' più spessa... ahahaahh) ho fermato gli angoli con una forchetta perchè avevo paura che si aprissero durante la cottura. Con una sfoglia più sottile non credo succederebbe.
Sformiamo delicatamente le lasagnette e mettiamole nel piatto. Aggiungiamo un cucchiaio di vellutata tenuta in caldo e qualche scaglietta di tartufo e...

Buon appetito!!!

L'interno a strati. Scusate se la foto è un po' sfocata :(

Con questa ricetta partecipo all'MTC di Ottobre

Attention Pleaseeeee!!!!
  • Per me questo è l'MTC dei record... su 29 partecipazioni (30 con questa) è la prima volta che pubblico il primo giorno e che ho anche un'altra lasagna in preparazione!!! Miiiiii... Speriamo che non finisco fuori gara!! ahahahaha... ve lo immaginate ;) 
  • Ci tengo a precisare che le marche (di farina e pirottini) sono riportate solo per estrema precisione. Non è mia intenzione pubblicizzare nessuna azienda ma, visto che le farine hanno un grado di assorbimento diverso, mi sembrava utile indicare anche la marca.

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